Il futuro di chi avrà futuro

Forse per i millennials non è poi tutto così perduto.

Mensa Italia
4 min readApr 26, 2020

Il futuro sta in un quadrilatero di senso, racchiuso tra Storia, Filosofia, Psicologia e Grammatica. Cominciamo dall’ultima, che è la meno problematica: futuro è, semplicemente, ciò che è nel futuro. Può sembrare ovvio, ma comunque non è scontato, se consideriamo che non in tutte le lingue esiste il futuro grammaticale: basti pensare all’inglese e al cinese, che ricorrono a forme ausiliarie da aggiungere al verbo per ricavare l’immagine di ciò che sarà. Nella nostra lingua, quindi, il futuro c’è, ha cittadinanza. Ma questo significa che esiste anche nella nostra mente? Calma, ci arriviamo.

Che il futuro sia nel tempo, e quindi nella Storia, è abbastanza intelligibile, anche se è strano pensare che la Storia possa essere fatta di futuro e non solo di passato; ma dal momento che il futuro c’è, esiste, non solo nel tempo, ma anche come oggetto di riflessione culturale, è chiaro che storicamente se ne siano succedute diverse versioni, diverse concezioni, e che quindi dalla Storia si debba passare immediatamente alla Filosofia.

Filosoficamente parlando, il futuro è sempre stato una dimensione contrattile: le idee sul presente hanno condizionato l’ampiezza del futuro e le idee del futuro nel presente hanno condizionato lo sguardo sull’oggi. Esiste un rapporto profondo tra concezioni del senso della vita e ampiezza del futuro: non è un caso per esempio che durante l’Alto Medioevo si pensasse al futuro come alla Fortuna, la sorte capricciosa (rota volubilis viene definita nei Carmina Burana), e che su questo pensiero si fondasse una visione assai ristretta del futuro, o che negli anni del Boom Economico si fosse addirittura creato un presente fantascientifico, portando l’uomo sulla Luna, e che su questa icona del “grande passo per l’umanità” si fosse fondato un futuro illimitato di tecnologia e progresso.

La contemporaneità ci restituisce un pensiero sul futuro vincolato all’idea di limite, che assume la forma inesorabile e concreta del cambiamento climatico; a tal proposito il fatto che il movimento del Fridays for Future sia composto prevalentemente da adolescenti, ossia da chi pensa al futuro come a un tempo “mio” di diritto, non è un caso. Ma non solo, la nostra idea di futuro è segnata dalle prospettive lavorative miopi o dalle vecchiaie senza pensione; la grande pandemia da sindrome para-influenzale, inoltre, ha rimesso in discussione in toto il tempo, sospendendolo per intere settimane di “non” (non-ferie, non-lavoro, non-vita) e facendolo levitare a mezz’aria in un quotidiano presente, nella totale incertezza sul domani. E arriviamo qui alla questione psicologica.

Tornando al primo paragrafo, il rapporto tra Filosofia e Storia è tutt’altro che banale. Se assumiamo che la Filosofia segua la Storia, che ne sia un’interpretazione postuma o al massimo contemporanea, accettiamo che compito della Filosofia sia essere sincera nei riguardi degli eventi e del loro senso: ci vuole un attimo, infatti, perché dalla Filosofia si passi alle filosofie, e da queste alle forme di vita e ai valori che definiscono poi le identità. Ma se invertiamo i termini della relazione, ossia se accettiamo che la Filosofia possa precedere la Storia, e se accettiamo addirittura che le filosofie avvengano prima di una qualunque Filosofia, assegniamo al pensiero di tutti noi una capacità fondativa, generativa. Questo significa che per prevedere il futuro, un indicatore sensato è la concezione che ne hanno oggi gli adolescenti.

Gli adolescenti sono animati, come sottolinea lo psicoanalista Umberto Galimberti, da domande filosofiche: chi sono io? È amore ciò che sento? Gli adolescenti sono nella Storia, perché hanno il potere di crearne più di quanto ne creeranno gli adulti. Gli adolescenti hanno anche il potere della Grammatica, perché il loro linguaggio darà forma al mondo, la loro scrittura determinerà un giorno il nostro futuro di anziani.

Allora proviamo a fare un po’ di numerologia, per farci un’idea di quello che ci aspetta, mettendo insieme suggestioni dall’Istituto Superiore di Sanità, da un’indagine di Telefono Azzurro e Doxa, da Istat, dall’OECD e dall’Osservatorio Adolescenza.

Il 50% dei ragazzi e ragazze italiani propende per le professioni più gettonate, che sono il medico per i ragazzi e l’insegnante per le ragazze; questo significa che si sono messi in fila prima ancora di aver iniziato: insegniamo loro subito a cercare il proprio spazio negli angoli insoliti, meno frequentati. Il 35% dei giovanissimi italiani è high performer (in Cina sono il 79%), e riesce a esprimersi con più facilità nell’eccellenza quando è economicamente avvantaggiato: se vogliamo un futuro migliore e più equo per noi, scegliamo quei politici che scommetteranno sull’istruzione. Il 72% dei ragazzi italiani desidera fare un giorno un lavoro qualificato, ma senza studiare: insegniamo loro a tollerare la frustrazione, servirà più di ogni altra competenza. Il 15% dei quindicenni, se avesse a disposizione una bacchetta magica, non saprebbe come usarla: lasciamo che gli adolescenti scoprano il desiderio, che si impossessino delle braci accese sotto le coltri della noia. Infine, 3/4 dei ragazzi tra 14 e 17 anni non ha fiducia nel prossimo; il 20% teme la scuola come luogo di aggressione; il 19% trova più sicuro parlare delle proprie emozioni online.

Insomma, se vogliamo che il futuro sia sensibilmente migliore, facciamo in modo di trasmettere agli adolescenti gli strumenti giusti per costruirlo.

Di Armando Toscano

QUID è la nuova rivista digitale del Mensa Italia, l’associazione ad alto Q.I., che raccoglie le competenze e le prospettive personali dei Soci, organizzandole in volumi monografici.

Scaricabile gratuitamente da https://bit.ly/Quid02_ilFuturo

QUID nasce con l’ambizione di confrontarsi senza voler ricomporre a tutti i costi un pensiero rappresentativo e prevalente, per proporre una lettura sempre aperta dei temi che stanno a cuore ai Soci del Mensa Italia.

Sign up to discover human stories that deepen your understanding of the world.

Free

Distraction-free reading. No ads.

Organize your knowledge with lists and highlights.

Tell your story. Find your audience.

Membership

Read member-only stories

Support writers you read most

Earn money for your writing

Listen to audio narrations

Read offline with the Medium app

--

--

Mensa Italia
Mensa Italia

Written by Mensa Italia

Il Mensa è un’associazione internazionale senza scopo di lucro di cui possono essere soci coloro che hanno raggiunto o superato il 98º percentile del Q.I.

No responses yet

Write a response